La musica rappresenta un mezzo espressivo tra i più potenti a disposizione dell’uomo, ed è una presenza costante nelle nostre giornate, a partire dalla sveglia, passando per la radio in macchina che accompagna i nostri piccoli o grandi spostamenti, le attese al telefono, le campane delle chiese o il sottofondo nei supermercati.
Che la musica abbia un effetto sulla mente umana è risaputo fin dall’antichità, quando veniva usata come accompagnamento di rituali religiosi e occasioni sociali, ma anche come vera e propria terapia,
La musica infatti ha il potere di incidere sul benessere e sull’umore, poiché permette il rilascio di dopamina nel cervello, influendo quindi anche sul battito cardiaco, sulla respirazione e sul rilascio di endorfine.
Insomma, non solo colonna sonora delle nostre giornate, ma vero e proprio strumento terapeutico.
Effetti e benefici della musica sul corpo umano
Le potenzialità della musica di influenzare il cervello umano a livello neurobiologico sono state e sono tuttora oggetto di numerosi approfondimenti.
Sono tanti, infatti, gli studi che confermano il potere della musica sul nostro corpo. La musica aiuta ad agevolare le interazioni sociali, a migliorare la produttività e l’apprendimento e a stimolare le capacità intellettive.
È infatti stato dimostrato che nell’infanzia lo studio della musica ha un effetto di rafforzamento delle abilità alla base dell’acquisizione del linguaggio, creando anche una “riserva cognitiva” a cui attingere in età adulta, con benefici che durano fino alla vecchiaia.
I benefici apportati dalla musica sono innumerevoli, non solo un “momento ludico” all’interno della nostra giornata, ma anche un importante supporto al nostro benessere.
Ecco alcuni importanti effetti positivi legati alla musica:
- ascoltare musica rilassante prima di dormire può migliorare la qualità del sonno e ridurre l’insonnia;
- ascoltare la musica può ridurre la percezione del dolore e la necessità di assumere farmaci antidolorifici:
- determinate melodie possono abbassare la pressione sanguigna e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Ecco perché, anche nel caso di attività commerciali o di servizi, l’inserimento di un sottofondo sonoro adeguato può portare un sensibile miglioramento dello stato d’animo di clienti e utenti, con ripercussioni positive sul business.
432 HZ: la “frequenza terrestre” e il benessere psicofisico
La frequenza di 432 Hz, detta anche “Risonanza di Schumann” è un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse del campo elettromagnetico terrestre, che creano un’onda positiva stazionaria di energia che si accumula nel tempo.
Secondo alcuni studiosi e appassionati di musica, i brani accordati a 432 Hz sarebbero in sintonia con la frequenza di risonanza terrestre, ovvero il valore fondamentale a cui tutti gli esseri viventi sono sottoposti dalla notte dei tempi, e sarebbero quindi in linea con i ritmi naturali del corpo e dell’universo.
Alcuni studi hanno evidenziato come le onde cerebrali ricalchino questa frequenza durante l’addormentamento oppure in uno stato di profondo rilassamento; è quindi possibile che l’ascolto di musica a 432 Hz può avere effetti positivi sul benessere psicologico e sul rilassamento.
È del 2020 la notizia che per la prima volta al mondo, proprio in Italia, nello specifico all’ospedale “Salesi” di Ancona, un pianoforte acustico, intonato a 432 Hz, ha suonato in sala operatoria durante un delicato intervento chirurgico su un paziente pediatrico con effetti rilevati in diretta sull’encefalogramma del bambino.
La musica migliore per rilassarsi
In generale la musica che favorisce il rilassamento ha alcune caratteristiche comuni, come innanzitutto un ritmo lento e regolare che, con la sua costanza, può aiutare a rallentare il battito cardiaco e a ridurre lo stress e l’ansia.
Le melodie dolci e rilassanti possono poi stimolare la produzione di endorfine e serotonina, sostanze chimiche che aiutano a ridurre la tensione e a migliorare l’umore.
In particolare, i suoni della natura – come il suono del mare, della pioggia o del vento – possono avere un effetto calmante e rilassante sul sistema nervoso.
Infine, la musica strumentale, come quella eseguita ad esempio con il pianoforte o il flauto, può aiutare a creare un’atmosfera pacifica e rilassante.
In sintesi, un volume alto, un ritmo più intenso, un tono più alto, portano come reazione l’eccitamento del corpo umano. Per lo stesso motivo, un volume moderato, un ritmo lento e toni medio bassi agevolano il rilassamento.
Musica in ambiente odontoiatrico: qual è la più giusta?
Quando si parla di procedure odontoiatriche, non bisogna sottovalutare che si tratta di eventi che possono generare, nei pazienti, notevoli ansie – se non vere e proprie fobie.
Ecco che allora la musica può avere risvolti positivi nel creare un ambiente che possa mettere a proprio agio chi deve approcciarsi, per esempio, ad una seduta dal dentista. Questo vale non solo durante i trattamenti, ma anche nei momenti precedenti al trattamento, favorendo il rilassamento dei pazienti in attesa.
Il beneficio apportato al singolo paziente dalla musica può naturalmente variare in base ad altre situazioni, a partire dallo stato specifico del paziente stesso e dalla sua sensibilità verso i suoni e i differenti generi musicali; in generale però, si può dire che – almeno considerando i pazienti adulti – i benefici dell’ascolto di determinati generi musicali durante i trattamenti odontoiatrici, superano senza dubbio gli svantaggi.
Diverso il caso dei bambini, che vengono più influenzati dall’ambientazione generale e dai colori e da altri importanti fattori che abbiamo discusso in questo articolo. I più piccoli hanno bisogno di stimoli più rilevanti per distrarsi, ecco perché alcuni ambulatori specializzati hanno dei monitor sui quali poter vedere i cartoni animati preferiti durante i trattamenti.
È chiaro poi che, per mettere a proprio agio il paziente, non è solo la tipologia di musica scelta a fare la differenza, ma anche il volume, che deve essere mantenuto a un livello tale da non disturbare i pazienti e il personale presente nello studio. Un volume non troppo intrusivo è anche molto importante per mantenere un canale di comunicazione agevole e chiaro con il dentista e gli altri operatori, permettendo così ai pazienti di gestire meglio il carico di ansia.
Ecco perché, ad esempio, mettere a disposizione dei pazienti delle cuffiette per ascoltare la musica e isolarsi dall’ambiente circostante, coprendo alcuni dei suoni più temuti, come quello della turbina dentale, potrebbe in realtà rivelarsi controproducente: questo perché non riuscire a sentire le spiegazioni e i commenti del dentista potrebbe amplificare il senso di perdita del controllo su quello che sta succedendo, aumentando paura e preoccupazione.
Insomma, tra i tanti elementi che possono contribuire a migliorare l’esperienza dei pazienti in ambiente odontoiatrico, la musica è sicuramente un importante strumento da sfruttare e di cui tenere conto in tutti i suoi aspetti.
Come la musica incide sul nostro corpo in ambito odontoiatrico: cosa dicono gli studi scientifici
L’uso della musicoterapia ha radici antiche che risalgono al mondo classico e al medioevo. Pitagora, il filosofo greco del VI secolo e considerato il fondatore della musicoterapia, credeva fermamente che la musica avesse un impatto positivo sia sul corpo che sulla mente.
La musicoterapia, infatti, è la disciplina che prevede l’uso della musica, del suono, del ritmo e del movimento per facilitare e favorire il raggiungimento di obiettivi preposti, quali l’insegnamento, la riabilitazione o la gestione della condizione patologica.
In ambito odontoiatrico sono state effettuate ricerche e specifici studi scientifici per valutare l’impatto specifico della musica su chi si sottopone a trattamenti, e sebbene siano stati riscontrati indubbie e verificabili azioni rilassanti esercitate dalla musica ascoltata durante i trattamenti (su pressione sanguigna, frequenza cardiaca e temperatura corporea) permane uno stato di agitazione rilevabile in tutti i soggetti, indipendentemente dall’ascolto della musica, e ciò sembra costituire il limite della musicoterapia utilizzata in questo contesto specifico.
Un buon sottofondo musicale, insomma, migliora la giornata e fa di uno studio dentistico un posto sicuramente più accogliente, ma la scienza ci dice che per adesso, per evitare il dolore, è ancora consigliabile… una buona sedazione!