Odontofobia: come identificarla
Il termine fobia (dal greco phóbos, “panico, paura”) indica un’irrazionale e persistente repulsione verso determinate situazioni, oggetti, attività, animali o persone che non rappresentano un reale pericolo per la persona, che può, nei casi più gravi, limitare l’autonomia del soggetto.
Sentirsi un po’ spaventati davanti alla prospettiva di andare dal dentista o alla necessità di cure odontoiatriche è un’esperienza comune ed abbastanza diffusa.
Se però questo stato di ansia arriva a generare specifici sintomi, anche fisici – quali ad esempio tachicardia, tremori, sudorazione accentuata, vertigini, attacchi di panico o nausea – fino ad impedire la corretta fruizione delle cure necessarie per la propria salute, allora si può a tutti gli effetti parlare di “odontofobia”.
I motivi che possono scatenare questo tipo di ansia sono principalmente legati all’ambiente dello studio dentistico: gli strumenti come il trapano o le siringhe per l’anestesia sicuramente possono generare un forte stimolo ansiogeno.
Inoltre, il dentista per la natura della sua specializzazione opera in una delle zone più intime del corpo umano, ovvero la bocca.
La bocca è sicuramente una delle zone più sensibili al dolore, ed allo stesso tempo costituisce un organo primordiale legato alle emozioni. Non da meno, si tratta di una parte del corpo costantemente esposta e si può facilmente comprendere come consentire a un operatore di intervenirvi con strumenti, spesso molto invasivi, possa creare una forte sensazione di disagio e rifiuto.
L’odontofobia è una vera e propria malattia, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che appunto può spingere chi ne soffre a rimandare i trattamenti ortodontici necessari o abusare di farmaci di automedicazione, tra cui antibiotici, provocando danni ingenti alla propria salute.
La Società Italiana di Odontofobia (SIOF) riporta i dati di uno studio dell’OMS, secondo cui circa il 20% della popolazione è, a vari gradi, affetta da questa patologia ed all’interno di questo gruppo, quasi il 90 % presenta una situazione dentaria gravemente compromessa.
Non stupisce quindi che negli ultimi anni siano stati messi a punto diversi approcci e strategie per affrontare questo problema da diversi punti di vista.
Odontofobia: strategie per affrontarla
Alla luce degli importanti danni che può causare l’odontofobia a chi ne soffre, negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi metodi per gestire di questa paura, con lo scopo di portare sempre più pazienti odontofobici ad affrontare e risolvere questo disagio.
Si possono distinguere due tipi di approcci principali: uno improntato sull’uso di farmaci e sedazione profonda durante il trattamento, mentre l’altro derivato da discipline psicologiche e psichiatriche; questi approcci possono anche venire combinati tra loro, per aumentarne l’efficacia.
L’approccio farmacologico comporta principalmente la sedazione profonda dei pazienti, ottenuta grazie al protossido di azoto miscelato con ossigeno, che viene fatto inalare tramite apposite mascherine. L’anestesia totale permette al dentista di operare con più libertà, riducendo il numero di sedute necessarie a portare a termine la procedura e conseguentemente il disagio per il paziente.
Invece, nel campo della psicologia e della psichiatria, sono gli approcci cognitivo-comportamentali quelli che fino ad ora sono stati ritenuti più utili. Tali trattamenti, utilizzati in generale per tutti i disturbi legati ad ansie, fobie e traumi, utilizzano tecniche specifiche per aiutare i pazienti a superare, o comunque a gestire al meglio le loro paure.
Tra queste tecniche, una delle più diffuse è la “desensibilizzazione sistematica o graduale”, che consiste nel mettere la persona a contatto con situazioni o oggetti che scatenano le sue ansie, per poi allenarla a sviluppare una risposta positiva, indotta tramite tecniche di rilassamento.
Un’altra tecnica efficace è quella del “modeling”: al paziente vengono fatte osservare persone che si sottopongono a situazioni analoghe a quelle da lui temute – in questo caso trattamenti dentistici – ma che le affrontano con un atteggiamento sereno, calmo e rilassato.
Ci sono inoltre una serie di accorgimenti e strategie collaterali che possono mettere in atto gli operatori stessi per aiutare i pazienti odontofobici e in generale ansiosi, per prevenire e limitare questo tipo di problemi.
Molto spesso l’odontofobia ha origine durante l’infanzia, magari a causa di episodi traumatici: è per questo che un corretto approccio da parte degli operatori nel trattamento dei bambini può fare la differenza nel rapporto con le cure dentali che i soggetti avranno nell’intero corso della loro vita, come approfondito in questo articolo.
Non solo in ambito pediatrico, l’arredamento e la disposizione dello studio dentistico, il setting della sala in cui avvengono i trattamenti e le attrezzature utilizzate, possono essere fondamentali nell’influenzare la percezione del paziente. Non ultimo, è fondamentale scegliere correttamente la tipologia di poltrona su cui farlo accomodare.
Lo stato di ansia di un paziente odontofobico può infatti essere attutito evitando di accoglierlo in una sala che contiene un intero riunito dentistico, pieno di attrezzature percepite come minacciose, ma piuttosto invitandolo ad accomodarsi in un ambiente più minimale e arioso, su una poltrona stand-alone, a cui vengono accostati gli strumenti necessari nel corso del trattamento solamente al momento dell’utilizzo.
Un paziente fobico, inoltre, avrà sicuramente difficoltà a tenere la bocca aperta e la corretta posizione per lunghi periodi. Per ovviare a questo disagio, per esempio, una poltrona con una tappezzeria in soft-foam , darà a chi si sottopone ai trattamenti una percezione di morbidezza e comodità, richiamando la sensazione confortevole dei divani di casa, anche dal punto di vista visivo e tattile, e contrastando la sensazione di stress.
Gli accorgimenti descritti possono contribuire a rendere le visite dal dentista più piacevoli per i pazienti, (odontofobici e non) e, grazie a questo, agevolare i trattamenti sia per i pazienti che per gli operatori.
Per ogni informazione sulle nostre poltrone e sugli optional in grado di rendere l’esperienza del dentista meno stressante per tutti i soggetti coinvolti, non esitate a contattarci!