Che cos’è l’ergonomia in ambito dentale?
L’ergonomia – intesa come lo studio dell’interazione tra esseri umani, tecnologia e ambienti di lavoro, per trovare l’organizzazione ottimale in termini di salute e comfort degli operatori e produttività – in ogni ambito lavorativo gioca un ruolo fondamentale.
Se prendiamo in considerazione le professioni in cui è necessario passare molto tempo nella stessa posizione, capiamo bene come ergonomia e postura siano strettamente legate tra loro.
La posizione in cui ci si trova a operare, unitamente al tempo di permanenza statica quotidiana nella stessa, con le possibili interruzioni del caso, influisce sicuramente sul comfort dell’operatore, provocando potenziali disturbi fisici nel breve e lungo termine.
I dentisti fanno senza dubbio parte di una categoria a rischio da questo punto di vista; negli ultimi anni sono stati effettuati molti studi e indagini sul tema dell’ergonomia posturale, del ruolo che deve avere nella progettazione di ambienti e delle modalità di lavoro più salutari ed efficaci.
I rischi legati al passare tante ore in posizioni che sollecitano l’apparato muscolo-scheletrico in modi non equilibrati sono molteplici e le statistiche mostrano che circa il 65% di dentisti e operatori lamentano disagi, dolori o disturbi che in alcuni casi finiscono per rallentare o impedire il corretto svolgimento della propria professione.
I danni maggiori si registrano soprattutto su schiena, collo e spalle, soggetti anche a veri e propri microtraumi, ma possono interessare anche braccia e mani, con effetti come per esempio la sindrome del tunnel carpale e non solo.
Tutto questo può avere conseguenze dirette anche sul livello di stress e quindi ricadute a livello di benessere mentale e psicologico. La consapevolezza di tutto questo, però, si sta facendo strada solo negli ultimi anni. Spesso i principali ostacoli all’approccio ergonomico sono rappresentati, in questo come in altri settori, dalla resistenza al cambiamento, dalla tendenza a voler lavorare come si è sempre fatto o ad agire in modo tardivo quando ormai i primi sintomi legati a problemi posturali si sono già manifestati.
Quanto sopra assume una maggior rilevanza se si considera che l’innalzamento generale dell’età della popolazione porta inevitabilmente con sé anche quella del mondo dei lavoratori attivi in tutti gli ambiti, dentale e medicale inclusi, dove risulta pertanto strategico tenere conto del comfort di medici e operatori, accanto a quello dei pazienti.
Per agevolare questo cambiamento anche culturale, sono stati svolti studi che, avvalendosi di misurazioni tramite elettrodi (elettromiografie), hanno evidenziato come il livello di carico statico sulle zone del corpo più sollecitate in queste professioni sia alto e aumenti con il passare delle ore in cui l’operatore rimane nella stessa posizione.
Le soluzioni che si possono adottare per fare fronte a tutto questo, con strategie di successo, sono varie e interconnesse tra loro.
Studiare la disposizione ottimale dell’ambiente di lavoro, prendersi delle pause frequenti, alternare la posizione in piedi a quella seduta, predisporre una corretta illuminazione, svolgere nel tempo libero esercizi fisici mirati alla prevenzione dei problemi posturali: sono tutti elementi che attuati in modo integrato contribuiscono a preservare la salute dell’apparato muscolo – scheletrico di dentisti e operatori.
Gli aspetti a cui un dentista deve prestare particolare attenzione finalizzati all’adottare una postura ergonomica ottimale.
Al di là delle prescrizioni più generali, è facilmente comprensibile quanto le attrezzature e in particolare il design dei seggiolini giochino un ruolo fondamentale nel raggiungimento di una postura ergonomica corretta durante le prestazioni dentistiche, in particolare in relazione al miglior posizionamento della colonna vertebrale e alla libertà di movimento.
Lo studio di questi prodotti, infatti, non può che nascere da un’impostazione di “design interattivo”, che metta al centro il cuore della scienza ergonomica, ovvero l’interazione che deve avvenire tra l’utilizzatore e l’equipaggiamento.
Alla base della postura ergonomica ottimale è la posizione pelvica del medico / operatore che utilizza il seggiolino. Da questa dipende infatti lo stato della colonna vertebrale che, al fine di evitare eccessivi sovraccarichi su spalle, collo e schiena, deve trovarsi in una posizione neutra. Considerando una posizione seduta di tipo statico e rilassato, valgono le prescrizioni generali che raccomandano una seduta che consenta di tenere le cosce parallele al pavimento e le anche a 90 gradi.
Col passare del tempo però, queste indicazioni, che venivano comunemente consigliate anche a dentisti e igienisti, sono state superate da studi scientifici più moderni e accurati, capaci di tenere maggiormente conto delle peculiarità di queste attività.
L’esigenza di muoversi e in particolare di inclinarsi verso i pazienti, rende infatti scorretta quella impostazione perché crea una situazione di partenza che rischia di causare danni proprio a carico dei dischi della colonna vertebrale. Le più moderne indicazioni, proprio per questo, raccomandano che le anche si trovino in una posizione rialzata rispetto alle ginocchia.
In particolare, l’angolo tra il tronco e le ginocchia deve essere uguale o superiore a 110 gradi. Le parti del corpo appoggiate sulla seduta dovrebbero trovarsi sulla parte piatta del sedile e le cosce sulla parte obliqua, cioè inclinata verso il basso. Le cosce dovrebbero restare aperte con un’angolazione variabile tra 30 e 45 gradi. La parte superiore del corpo in questo modo può raggiungere la posizione ottimale, con lo sterno sollevato e le spalle allineate alle ossa pelviche.
Subito al di sopra di queste ultime deve gravitare il centro del peso, sulla colonna vertebrale, mai posizionata in modi eccessivamente concavi o convessi.
Le braccia non dovrebbero mai essere tenute in posizioni troppo protratte in avanti o sbilanciate verso il basso o l’alto. La parte superiore di esse non dovrebbe discostarsi mai eccessivamente dal tronco e gli avambracci dovrebbero trovarsi in un range verticale compreso tra 10 e 15 gradi rispetto alla posizione parallela al suolo. Abbassarli troppo significa costringere testa e collo a posizioni innaturali. Eccessivi movimenti laterali invece influiscono sul corretto posizionamento delle spalle.
La posizione più naturale per lavorare, infine, è quella consentita da un campo di lavoro posizionato tenendo conto della linea che divide simmetricamente la parte destra e la parte sinistra del corpo.
Altre prescrizioni riguardano poi per esempio l’altezza e la profondità delle sedute, che devono essere regolabili a seconda delle caratteristiche dell’operatore. Non devono essere presenti bordi sul sedile per non creare squilibri nella muscolatura dei glutei, minando così la stabilità delle ossa pelviche. La tipologia di tappezzeria non può essere eccessivamente soffice e quindi cedevole e non può essere troppo scivolosa. E’ fondamentale che lo schienale abbia un adeguato lombare. La muscolatura laterale della schiena, in una postura corretta, non dovrebbe avere contatto con esso durante il trattamento dei pazienti. Possono però essere previste superfici di appoggio per i momenti di pausa in cui ci si può rilassare, spostando la schiena all’indietro.
Il principio fondamentale che garantisce una corretta ergonomia posturale nei seggiolini è, in sostanza, il fatto che il corpo dell’utilizzatore deve essere messo nella condizione di adattarsi liberamente ai movimenti necessari e non viceversa. Una volta rispettato questo criterio, poi, si possono aggiungere anche accorgimenti ulteriori: un altro consiglio da seguire potrebbe essere per esempio quello di alternare seggiolini differenti durante la giornata. Evitare di rimanere per troppo tempo nella stessa posizione, per quanto ergonomicamente corretta, è sempre una buona idea per la propria salute.
Le poltrone rivolte ai pazienti, poi, non sono affatto escluse da tutto questo discorso. Innanzitutto dal punto di vista delle ricadute sul loro benessere psicofisico e per il fatto che un paziente più a suo agio è più collaborativo e facilita /velocizza l’esecuzione delle procedure, ma anche perché un corretto posizionamento del paziente, in una poltrona adeguata, permette a dentisti ed assistenti di adottare una postura ergonomica ottimale durante il trattamento.
Anche sotto questo aspetto, ci sono state profonde resistenze a passare da un’impostazione incentrata principalmente sul comfort del paziente ad una che tenesse conto della corretta postura ergonomica di dentisti e operatori. Questo non significa ovviamente trascurare il primo aspetto, rispettando nel design delle poltrone criteri che garantiscano innanzitutto una corretta circolazione sanguigna e un posizionamento che non crei disagi all’apparato muscolo scheletrico di chi si sottopone a procedure dentistiche. Ma questo non può voler dire progettare poltrone che ignorino o addirittura ostacolino il comfort e quindi la salute di medici e operatori.
Da questo punto di vista, la regola principale che deve essere seguita nel posizionamento del paziente è che gli occhi e il cranio del medico / operatore non dovrebbero mai essere messi nella condizione di dover seguire la posizione delle mani.
Tutto l’ambiente, insomma, deve essere organizzato e progettato secondo criteri coerenti e utilizzando equipaggiamenti di alta qualità. Tutto questo ha inevitabilmente delle ricadute positive dal punto di vista dell’impressione percepita dai pazienti, attuali e potenziali, relativamente a capacità organizzative dello studio, l’affidabilità e la volontà di stare al passo con i tempi.
Tutte le soluzioni Tecnodent nascono coniugando attenti studi sui principi ergonomici e grande attenzione al comfort di operatori e pazienti
La gamma di prodotti Tecnodent per il settore dentale e medicale è stata progettata tenendo conto delle esigenze di ergonomia e postura e della rilevanza che questi due aspetti hanno nella creazione di un ambiente che offra il massimo comfort, agevolando il lavoro e il benessere di tutti i soggetti coinvolti, senza rinunciare all’impatto estetico e al design.
Tutti i seggiolini Tecnodent, utilizzabili in ambito dentale, ma anche medicale ed estetico, sono studiati per adattarsi perfettamente a ogni posizione di lavoro seduta, combinando funzionalità, mani libere e comfort, con una corretta postura della colonna vertebrale.
Innovativi, eleganti e dal design rassicurante, offrono differenti personalizzazioni
e ampie possibilità di regolazione. Ogni utilizzatore infatti deve poter trovare la perfetta impostazione in base alle proprie esigenze e caratteristiche fisiche. L’ampia gamma Tecnodent permette di scegliere tra design più classici, attuali o addirittura futuristici, senza mai rinunciare alla solidità e alla compattezza.
L’elevato standard di comodità e funzionalità e la garanzia del rispetto dei principi che definiscono un’ergonomia posturale corretta, rimangono gli stessi anche per la nostra gamma di poltrone per i pazienti che, rispetto agli operatori, presentano un ventaglio più elevato di specificità e possibili caratteristiche differenti. I bisogni variano in base all’età, per esempio: trattare un paziente geriatrico o un bambino è ovviamente molto diverso. Allo stesso modo la situazione cambia se si tratta di utenti con disabilità o a mobilità ridotta, bariatrici, o semplicemente di altezze differenti. Sia che si tratti di modelli classici a chaise longue fino alle versioni più contemporanee e versatili proprie dei modelli knee break, la qualità e il tipo di esperienza offerte da Tecnodent sono di alto livello.
Una qualità che proviene da un continuo impegno nello studio e nella ricerca, con una costante attenzione ai dibattiti e ai progressi scientifici più aggiornati in materia, con l’obiettivo, non solo di rispondere alle esigenze specifiche dei nostri clienti, ma soprattutto di poterle anticipare diffondendo consapevolezza dei criteri fondamentali sui quali si deve basare la scelta di una attrezzature così strategica tale da fare davvero la differenza sul lavoro di ogni giorno.